Il miracolo vivrà in un ricordo,
nel tempo demone, nell’angelo,
poi una luce,
la cieca nebbia di una poesia,
il mattino dallo sguardo lucido del sogno.
I pensieri vestiti dei loro abiti migliori,
timidi,
non inventano un racconto né la metafora di una virtù,
si stendono tra le lenzuola di un campo immenso tra i soli giochi ed il rumore del flettersi dei suoi fiori.
Ho per te una speranza,
addestro mani per accarezzarla,
dimenticando leggera la triste sorte di ogni dolore,
dovunque vorrà esistere, in questa vita come nelle altre.
L’odore lascia tracce di mille solitudini avversarie,
i cui piedi si fermano,
sulle mie idiote parole.
Manca l’amore,
di quel molto,
che mi porta ad esplorarti,
nei miei vuoti di te.
Miriam Carnimeo – Altri Lavori
Immagine: PRIOT NALIWAJKO
… veramente molto bella… malinconica ma non priva di speranza… mista a rassegnazione…
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Non c’è mai rassegnazione in chi nel vuoto d’amore si stende con ritmi lenti a rievocarne anche solo l’odore, la poesia è un ottimo strumento per riassaporarne il senso!:)