Terra saccheggiata,
battuta dal vento,
incoraggiata dalla marea che con occhi secolari ama sotto cumuli di sabbia.
Nello stesso lamento, trascinatore e trascinata.
Frammenti colorati che si sfamano tra riflessi spigolosi che si accostano nel loro diverso infrangersi, dentro tante vite.
Terra che offre all’anima l’odore della sua stessa carne e per riuscire a parlare si mette a fare forme con le nuvole.
Le sue ombre hanno preferito la folla, nel giorno bianco che all’improvviso in lontananza si fa rumore.
Ma qui, non c’è nessuno,
solo il mare,
con un’ unghia taglio il buio, svelo il suo mistero nella luce che adesso accolgo.
Sono nel prolungamento delle sue braccia,
gesto semplice,
come un morso tirato ad un frutto che matura nella bocca,
assaporo del vivo finalmente le nozze.
Sulla pelle i suoi giorni che di me sono la voce,
quella più nascosta ,
dietro quel fisso bisbiglio,
che mi illumina la testa.
Miriam Carnimeo – Altri Lavori
Immagine di Setowski
… splendido testo, di grande respiro… esprime forza… l’immagine è spettacolare…
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Il respiro spesso è un atto che si vede, e in lui si spiegano parole che chi riconosce sa ricordare!
Grazie Morgendurf…