Il senso è ovunque.
Ovunque tra l’erba,
nell’ombra veloce,
sui tronchi degli alberi che dritti portano all’aria,
di passaggi di polvere che bruciano caldi.
Chiudendo gli occhi le emozioni discutono con il vento,
senza ragioni ridono amaramente del timido coraggio,
corteggiando con piccoli passi fino all’arrivo in un punto profondo,
senza nome né appartenenza.
La prima immersione, e dopo il ritornare.
Si riaffiora leggeri,
respiro e sguardo rapiti dal cielo,
il pugno orma sciolto che solitario galleggia al sole.
Fatale inciampo nell’abisso di noi stessi,
lascia entrare..
ed in quel sospiro,
il racconto dei nostri corpi,
un bacio raccolto tra i denti,
tra ricordi che sorprendono anche mani,
già gravide d’acqua..
mentre l’anima,
libera,
avanza.
Miriam Carnimeo – Altri Lavori
… splendida lirica… il titolo è emblematico… il mistero (o forse no) del loro canto, che risale a milioni di anni fa…
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