di Morgendurf
Saran passate tre ore da quando hai guardato l’orologio
era vero… no, solo un sogno… mogio
ti giri nel letto, senti la pena
la tua Ofelia era serena
e bella e ti veniva incontro…
è dura la realtà, è un affronto…
la mente naviga, vola
… sarà in compagnia o forse è sola?
Il passato ti è venuto a trovare
anche stanotte, nessuna luce a rischiarare
questo buio nero…
proprio adesso che il tuo cuore è sincero.
Senti che ti manca l’aria
di quella purezza originaria
che era alba ed aurora… il tuo cuore langue
in questa notte solitaria daresti il sangue,
il tuo cuore, la tua vita…
ma, ahimè, lei è sparita, fuggita.
Ricordi? era il cambio di luna
pensasti alla tua sorte, alla tua fortuna
due o tre parole… un’intuizione
due o tre parole dette senza emozione
a colei che ti amava…
sì, amore che non soffocava
ma la libertà… ah, la libertà è altra cosa
di lei non ci si stanca mai, la si sposa.
Due o tre parole, affondate nel suo cuore per diletto
la tua lingua come uno stiletto
rigirato come un coltello nella piaga
per vedere il dolore, quello che appaga…
mentre ora conti i minuti, le ore, i mesi
pensi ai torti fatti, alle bugie, li soppesi
sulla bilancia della tua vita…
provi una pena infinita…
odi un suono
no, un tuono
senti il cuore che stantuffa,
che ansima, che sbuffa
deluso e stanco di questa tua vita…
un’opera buffa, la cui recita è finita.
Morgendurf – Altri Lavori
Tratta dal libro:
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