una macchia su un foglio grande come un muro,
ispessito ogni volta.
Ho temperato ogni matita per tracciare un segno di ogni colore,
una goccia d’acqua sulla punta di un pennello per sfumarne le tonalità.
Si sono perse al primo incidere,
con l’aria fresca in bocca ed il loro sfinirsi in essere.
Vorrei avere un altro cuore o una luce che illumini quello vecchio.
Dalla vertigine alla quiete,
e che non sia né di lui, né di lei, né di loro,
uno di quelli che quando batte si sente.
Degli ipocriti vorrei il silenzio,
dentro un Dio che non si umilia,
senza troppe esibizioni,
svuotati imbarazzi.
Demolire il tempo con i piedi piccoli di un passo,
e finalmente sentirlo.
Solo il caldo del mio sangue nei giorni più freddi,
senza farmi a pezzi,
almeno per una volta.
Miriam Carnimeo – Altri Lavori
Foto di Margaret Cameron
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