Non lascio il suo volto in un sogno mai fatto,
stringo gli occhi per fissarlo nell’emozione,
senza sporcare la mia gioia rubata al confine.
Scorre la mano con le narici aperte, profonde come bocche che avide si cercano in un morso che continua nel tempo.
Anche il sonno si è divertito, dietro un vetro che sudava.
Un bacio sorridente sedersi e svuotare,
farlo così,
semplicemente..
desiderando di avere un vestito bianco per venir fuori dalla sua fantasia,
ma vestita solo di me stessa invoco il piacere anche oltre la carne,
che adesso come macigno pesa.
Costretta ad amarlo fino a morirne di fame,
questo è l’amore,
quello che ti fa cantare una canzone anche se non hai più un cuore,
il caldo immenso, il corpo tremante, il desiderio che geme tra l’erba, il mio corpo che suda in un letto mai avuto.
Un pò di tempo,
solo un pò,
per stringere quel corpo e le sue braccia umane,
vedrò gli sguardi degli altri scivolarmi addosso e riderò di me riconoscendomi in volto.
L’amore cercare in me la via,
annusarmi come preda,
per divenire il suo pasto,
all’ombra del suo viso.
Miriam Carnimeo – Altri Lavori
Pingback: LETTURE CON LO SMALTO « I Silenti·