COME ERI BELLA (a mia Madre)

Eri bella
Quel mese di giugno.
Eri spensierata.
Ti imbattesti in un lui
Così signore
Quel giorno in riva all’Arno.
Dei frutti nel grembiule
Il tuo pranzo
Povere scarpe ai piedi
E niente più
Se non la tua freschezza.
Discese dal suo macinino
Con le ruote arrugginite
Padrone di sé
Sporco di fonderia
Il tuo ammaliatore.
Gli occhi neri accesi
Come fari nella notte
E onde ribelli di mare
Fra i capelli.
Da lì a poco eri la sua donna
Poco prima dell’avvento
Dei colpi di fucile
Delle schegge impazzite
Dei rumori perfidi della guerra
Con la fame
Le pezze ai piedi
I reticolati
E nei giorni fortunati
Il silenzio delle armi.
Ed io in quei giorni
Già pulsavo nel vostro cuore.

Assolo di Viola – Altri Lavori

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