Questo secondo gioco di composizione è una sorta di evoluzione del precedente “Il Ladro di Incipit“. Provate a ricopiare le frasi (o anche solo l’inizio di queste) che più vi colpiscono postate dai vostri contatti di Twitter o di Facebook nelle ultime ventiquattr’ore. Attorno a queste frasi, componete un pezzo di prosa o poesia. Come al solito, siete invitati a condividere i vostri lavori commentando semplicemente questo post.
Ecco qui sotto un esempio. Le frasi in corsivo le ho estratte dai miei contatti di FB.
MESSA IN SCENA
Non è questione di coraggio, è una questione di scelta, perché è sempre e solo una questione di scelta. Mettila come vuoi, tira fuori dal cilindro tutti i tuoi trucchi, le tue retoriche preconfezionate, le tue fiere convinzioni, ma la verità non riuscirai mai a seppellirla. Sorridi pure, con quella tua faccia innocente, una bellezza angelica impassibile al tempo e alle tempeste della vita, almeno all’apparenza. Pare che qualcuno abbia dimenticato le cose veramente importanti, le promesse, i valori, gli impegni… ma sono poi così importanti se è vero che si vive una volta sola? Basta guardarci intorno, andare al cinema, leggere un libro, da qualunque parte ti giri la ricetta è sempre la stessa: ascolta le tue emozioni e non puoi sbagliarti! Oh, certo, le emozioni, proprio loro, un’ombra fresca sotto l’albero nel giorno più torrido dell’anno. “Aspetta caro che mi siedo un attimo a riprender fiato”. Peccato che nell’ombra si nasconda la promessa dell’inverno più gelido…
Ancora pochi giorni e le conseguenze di queste scelte incominceranno a farsi sentire. D’un tratto i tuoi seducenti progetti perderanno la patina di smalto con cui li hai ricoperti nel tempo dell’inganno. Ora che la verità è venuta a galla e anche tu ti sei resa conto di che pasta sei fatta, l’amaro retrogusto del tradimento ti salirà alla bocca. Proverai a rimuoverlo con delle caramelle alla fragola, ma non farai che peggiorare la situazione. Ti sentirai come la narratrice di un film muto, e proverai a reinterpretare la storia nel modo a te più congeniale, ma le immagini che passeranno sullo schermo saranno fin troppo chiare al pubblico.
Hai dispensato dépliant per vendere le tue versioni e farti un po’ di pubblicità, un modo come un altro per debellare il tuo senso di colpa. Oggi ho ricevuto le mie copie, e non ho potuto fare a meno di urlare, strappandole con gesti convulsi, ferendomi le mani con i loro bordi affilati. Ci hai sempre saputo fare con le parole…
L’oscurità mi ha avvolto ma è stato solo un attimo di oblio, la confusione che precede l’ascesa alla verità, perché oltre il dolore e la menzogna possono ancora aprirsi valli incontaminate e praterie fiorite. E oltre ancora le montagne, e forse ci saranno anche nuovi deserti ad aspettarmi. Laggiù mi attenderà un caldo appiccicoso, intollerabile, sfiancante, afoso. Sarò anch’io tentato dall’ombra refrigerante di una palma, ma imporrò il cammino alle mie gambe, passandomi la lingua sulle labbra screpolate; meglio morire nel deserto che accettare la gelida mano dell’ombra tentatrice.
E la domenica davanti al cinema sceglierò di farmi intrattenere da una storia d’amore e d’artificio, senza lasciarmi ingannare come in passato. Amerò la protagonista e il suo compagno, in quanto attori di una messa in scena, e amerò le luci del direttore della fotografia e le musiche della colonna sonora, facendomi scivolare addosso il significato della storia. Perché sarà solo una storia, dopotutto… da Casablanca al Paziente Inglese.
Ma cos’è, in realtà, un classico? Una finzione? Un gioco di prestigio? Una bugia? Chi parla dell’amore non ne sa mai abbastanza…
Anche tu sei amore, tu che mi hai letto fino a qui, che hai giocato insieme a me questo gioco fatto di parole estratte dal caso, ed assemblate dal mio estro per raccontarti una piccola parte di me.
GM Willo
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