Questo gioco è un po’ più arduo dei precedenti ma non meno divertente. Provate a scrivere un pezzo di prosa o poesia attrverso una serie di domande. Ogni periodo deve terminare con il punto interrogativo.
ESEMPIO
Rivedrò mai la luce del sole? E se riuscirò a rivederla, sarò in grado di riconoscerla?
Per troppi anni ho vissuto nell’oscurità più profonda, tant’è che le tenebre mi sono penetrate sotto pelle, fin dentro le vene, e adesso scorrono mescolate al sangue, incedibile no? Ah, ma vi assicuro che è così, e se potessi mi taglierei i polsi per mostrarvi che sto dicendo il vero… non ci credete? Non sapete di cosa sto parlando? L’oscurità, quella dell’anima, che immobilizza ogni intento, che atrofizza ogni pensiero, il buio di un non-luogo presente solo nelle profondità di noi stessi; potete chiamarlo “nucleo”, vi va? É un nome come un altro, ma laggiù le parole non hanno molta importanza, perché nessuno può sentirti, e la solitudine è assordante come lo stridio dei cardini di una prigione sotterranea, avete presente?
Come potrei non riconoscere la luce del sole? É questa la domanda che vi state ponendo? E allora vi rispondo con un’altra domanda: come potrebbe un sordo che riacquista l’udito riconoscere il suono di un violino? O il frusciare delle foglie al vento? O il rumore della risacca del mare?
Per troppo tempo ho nuotato in queste tenebre, e adesso che il cielo si è aperto, squartato da un raggio accecante, posso davvero tornare a fidarmi dei miei occhi?
Forse mi sto solo illudendo, non credete anche voi?