LE MIE CITTÀ: Los Angeles

di Massimo Mangani

La più grossa bufala di tutti i tempi, la città più filmata, più narrata, più desiderata è in realtà qualcosa di totalmente insignificante, un’enorme periferia che si estende per chilometri e chilometri.
Certo, Beverly Hills è carina… non meravigliosa o stupenda ma “CARINA”, una tranquilla frazione immersa nel verde divenuta un quartiere esclusivo, dove la strada principale, Rodeo Drive, è stata colonizzata dalle griffe dell’alta moda; intendiamoci, in qualunque altra città non sarebbe così famosa… a parte i negozi non è nulla di eccezionale, solo una strada con le palme.
I “Boulevard”, che dal nome vorrebbero richiamare Parigi, niente hanno a che fare con gli eleganti viali della capitale francese, sono semplicemente enormi arterie di cemento che attraversano la città, passando da 8 a 2 corsie, a seconda delle zone e dove bisogna stare attenti a scendere dall’auto poiché il rischio di essere travolti è altissimo!
L’Hollywood Boulevard è forse l’unico posto davvero interessante, se non altro perché pui ammirare le stelle dei personaggi famosi lungo i marciapiedi o vedere il Chinese Theatre, dove ogni anno si svolge la notte degli Oscar.
Quando ho messo piede nella città degli angeli le mie aspettative erano alte, l’avevo immaginata nei libri di Chandler, Ellroy e Frey, oltre ad averne visto molti scorci in innumerevoli film.
Mi aspettavo davvero qualcosa di incantevole, di mozzafiato, quasi da sindrome di Stendhal e non vedevo l’ora di guidare e perdermi sulle highway ammirandola in tutta la sua bellezza.
La delusione è stata grande… la cornice naturale è bella, su questo non ci sono dubbi, le verdi colline che degradano dolcemente quasi andassero a riposarsi in città fanno un effetto straordinario, ma il resto… una grandissima, immensa, terrificante colata di cemento, per di più senza i grattacieli di New York o Chicago… di quelli ne pui ammirare qualcuno soltanto a Los Angeles downtown, ma si contano sulle dita di una mano!
Probabilmente per capire ed apprezzare El Pueblo de Nuestra Senora la Reina de Los Angeles de Porciuncola è necessario viverci perché qualcosa deve pur esserci, non è possibile che venga venduta come una Venezia o una Firenze senza che ci sia nulla di davvero interessante!
Forse svegliarsi a Los Angeles, lavorare a Los Angeles, scopare a Los Angeles, ascoltare musica a Los Angeles e soprattutto trasgredire a Los Angeles ha un fascino tutto particolare o probabilmente l’attività culturale di L.A., Hollywood a parte, è la più effervescente al mondo.
La mia impressione, attraversandola, mangiando fugacemente in un Kentucky fried Chicken, rimanendo abbagliato dalle insegne multicolori la notte, sul Sunset o sul Santa Monica, desiderando le bellissime ragazze che la popolano è che si tratti di un gigantesco set, dove ognuno è attore, regista e produttore di sé stesso!

Massimo Mangani – Le Mie Città

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3 risposte a “LE MIE CITTÀ: Los Angeles

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  2. Io ho avuto la fortuna di vivere un mese nella città degli angeli..sarà che sono un appassionato di basket nba e andare allo staples center è unico..sarà che sono andato insieme ad altri ragazzi italiani con i quali mi sono divertito moltissimo..sarà che studiare alla ucla ha sempre il suo fascino..sarà che avere a 4 ore di distanza las vegas non è poi così male..sarà che poter fare il bagno nell’oceano a marzo non è possibile in molti altri luoghi del mondo..sarà che capitare a hollywood e scoprire che c’è la notte degli oscar è un sogno che diventa realtà..sarà che venice beach è un posto unico..sarà che santa monica è semplicemente meravigliosa..sarà chesarà che i tramonti californiani ancora ce li sogniamo..a me sinceramente non fa proprio schifo..ognuno chiaramente ha i suoi gusti, però parlare in questo modo di los angeles non mi sembra particolarmente appropriato..

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