Trasudava dall’azzurro del cielo
Un sole stanco
Trascinato al tramonto
Pur lanciando dita di luce in cerca di appiglio
Così allungando ombre
Che percorrevano lo spazio
Mobili e silenziose.
Muoveva l’aria un frullo di vento
Ubriaco di calore
Colorato di polvere
Animato da suoni dolci
E schiocchi di rami infastiditi dal soffio.
Il mare cilestrino
Abbagliava con riflessi di infiniti frammenti di specchi
E il suo docile lambire la sabbia
Rimandava una nota di seta.
Poche vele incitavano il vento
Piccole nubi frastagliate e vuote
Spennellate di colori arditi
Certamente opera di un geniale pazzo
Confondevano l’orizzonte
E rapidi volanti baritonali
Rincorrevano la loro ombra
In un gioco di virate e di planate
Fino a sfiorare la tavola del mare.
Tu sedevi su un muretto di pietra grigia
Le gambe penzoloni
Gli occhi
Persi in pensieri amari
Scintillavano di pianto
E a me che vedevo tutto questo
Saliva un’onda di tristezza fino ad allagarmi il cuore.
Con l’ultimo raggio di sole
Finiva l’ultimo giorno di vacanza
E i miei dodici anni gridavano addio a te
Certi di non ritrovarti lì la prossima estate.
Per un attimo i nostri sguardi si sono incrociati
Mio primo prezioso amore
Ed a me sembrò che il sole
Non potesse tramontare più.
AssolodiViola – 14 Febbraio 2004 – Altri Lavori
Immagine di http://www.flickr.com/photos/laurapadgett/
Pingback: LETTURE IMPROVVISATE « I Silenti·