PARLARE AL GATTO

di Gaspare Burgio

Oggi parlavo ad un gatto di te. Era abbastanza caldo, e stavo aspettando non so bene cosa, perchè sono un maestro nel guadagnare tempo e poi buttarlo via. Sul muretto sbrecciato attraverso cui si esce dal parco stava questo gatto non del tutto nero, a pelo lungo, che si godeva come me il sole. L’ho guardato negli occhi verdi e ho mosso la testa di lato. Prima a sinistra e poi a destra. E lui lo stesso, mentre dietro faceva onde con la coda.
Così gli ho parlato, perchè sembrava molto curioso e dato che non c’era nessuno non mi sembrava una cosa di cui vergognarsi.
Gli ho detto il tuo nome e gli ho descritto un po’ come sei fatta, così, a grandi linee, i dettagli più significativi, quelli che mi piacciono. Ascoltava davvero con molto trasporto. Non so se capiva davvero le parole, ma c’erano, e lui le afferrava.
Gli ho detto chi sei, e cosa fai, per quel che mi è dato conoscere ovviamente, e si è dimostrato paziente e accomodante, molto più di certe persone che hanno una gran fretta e poi non gli resta nulla. Ha mosso un po’ le orecchie, si stava bene con questo sole che uno dal giorno prima mica si aspetta di trovarselo così dappertutto, quasi un ospite dell’ultimo momento. Perfino qualcosa di svolazzante, direi una farfalla, che è passata tra me e il gatto.
Gli ho fatto anche una domanda. Magari la risposta la sapeva, però non me l’ha detta. I gatti sono tendenzialmente buoni, ma si tengono le cose per sè, non le dividono. Hanno un mondo loro, ciascuno il proprio.
Così poi me ne sono andato a comprare le sigarette, e un caffè ad un distributore, che far la fila non mi piace.
È stato bello parlare al gatto di te.

Gaspare Burgio – Altri Lavori

Foto di http://www.flickr.com/photos/darksidex/

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