IL VOLO E LA CADUTA

Il volo divenne una caduta. Ma mi rialzai e corsi indietro, tornai all’inizio, al tempo in cui tutto era ancora incerto, e lei era bellissima, ed io giovane, e la strada era spianata davanti a noi. La rividi con quel libro in mano, sulla panchina del parco, il primo giorno. Avrei potuto tirare a diritto, ignorarla, attraversare la strada e sparire per sempre dalla sua vita. Così avrei evitato la caduta, ma chissà se mi sarebbe stato permesso ancora di volare…
– Ciao, scusa… non conosco la zona. Sai se c’è un bar qui vicino? –
– Ciao. Si, fammi pensare un attimo… Sai cosa, ci vengo anch’io. Ho proprio voglia di un caffè…-
E il caffè divenne una pizza, ed un cinema, e una visita a casa mia, e poi le gite in montagna, le vacanze al mare, le feste di compleanno, i natali… Sette anni di ascese e picchiate, virate e giravolte. Tutto un cielo a nostra disposizione.
Se il volo tornerà ad essere una caduta, so già che mi rialzerò. Perché sono un pilota. Perché volare è come respirare, e niente e nessuno potrà mai negarmelo.
Eccomi sono pronto. Chiudo gli occhi, spiano le ali e…
… addio!

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