(Uffici della Questura di Firenze)
Mentre la voce potente del vecchio Huey usciva dalle piccole casse collegate con il CD portatile, descrivendo il “cuore del Rock’n’roll”, l’Ispettore Rizzi sudava freddo mentre leggeva i nomi dei clienti della Pensione Miranda. Al momento del fortuito arresto di Nusreddin, i due individui di cui parlava la mail di Jack Manganelli risultavano fra gli ospiti, questo significava che una cellula di Al Quaeda era presente a Firenze, forse pronta a colpire…
La cosa che appariva inspiegabile era il perché Nusreddin quella sera si trovasse in compagnìa di una banda di spacciatori nordafricani mentre gli altri due erano defilati… generalmente gli integralisti islamici non si mischiano ai delinquenti comuni ma cercano il più possibile di non dare nell’occhio proprio per evitare che accada ciò che era successo a Nusreddin… a meno che, come gli era già capitato di pensare, qualcuno dei nordafricani non facesse parte della cellula… Rizzi controllò nuovamente gli archivi della Polizia italiana e quelli dell’Interpol ma a carico dei due non risultava assolutamente nulla, nonostante fossero probabilmente stretti collaboratori di uno dei più ricercati terroristi del Pianeta. Scrisse una mail di risposta a Manganelli consigliando di mettersi in contatto con i servizi di Intelligence pakistani, cosa quasi impossibile dall’Italia visti gli scarsi rapporti diplomatici fra i due paesi, per verificare se Ali Kahn e Fateh avessero qualche precedente nel loro Paese.
Dentro la mente di Rizzi iniziarono a palesarsi alcuni evidenti incroci fra la sua indagine e quella di Los Angeles, in particolare il fatto che le persone coinvolte erano le stesse e probabilmente l’attentato appena compiuto era iniziato proprio a Firenze… doveva essere la vendetta di Nusreddin per l’arresto e la detenzione subìti e forse non sarebbe finita lì…
Adesso si trattava di cercare di capire quale sarebbe stata la prossima mossa del terrorista, dove avrebbe colpito, anche se un terribile sospetto attanagliava la mente dell’Ispettore, in fondo uno dei responsabili delle “disgrazie” di Nusreddin era proprio lui…
…decise che per quel giorno era abbastanza, sarebbe andato a casa a distrarsi un po’ leggendo un buon libro anche se, sapeva benissimo, la sua mente avrebbe continuato a lavorare su quegli intrecci. Non sapeva bene perché ma aveva la netta sensazione che presto avrebbe dovuto mettersi in viaggio… un lungo viaggio che lo avrebbe portato proprio nel cuore del terrore!
Sdraiato sul letto riprese la lettura di “Due storie del porto di Bahia” di Jorge Amado, uno dei suoi autori preferiti; come sottofondo la dolce musica di Maria Bethania, ritmica e soave al tempo stesso, quale soltanto la musica tropicale sa essere. Si addormantò seguendo le gesta di Vasco Moscoso de Argao, Capitano di lungo corso, cadendo in un sonno profondo ed agitato che tuttavia gli portò consiglio…
…La mattina fece colazione come al solito con un buon caffé, i suoi biscotti preferiti ed una tazza di latte freddo, poi aprì il portatile e si collegò con un sito di viaggi Last Minute… quello che gli era frullato in testa il giorno precedente, durante la notte gli era parsa l’unica cosa sensata da fare… si mise alla ricerca ed acquistò un biglietto “aperto” Firenze – Los Angeles via Monaco di Baviera, qualcosa gli diceva che i due terroristi erano ancora negli USA e forse Nusreddin li stava raggiungendo; probabilmente sarebbe stato meglio lavorare fianco a fianco con l’FBI… spedì una mail criptata a Jack avvisandolo che sarebbe arrivato la settimana nuova e che a quattr’occhi gli avrebbe esposto la propria teoria su dove cercare Nusreddin ed i suoi complici.
Massimo Mangani – Altri Lavori
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