IL TERRORE NON AVRÀ FINE – XXXI

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“L’INCONTRO”

(Uffici dell’FBI-L.A.)

Jack Manganelli se ne stava seduto nel suo ufficio contemplando il desktop del portatile, le notizie relative al ritrovamento del cadavere del collega continuavano a mulinargli in testa… da Sibi parlavano di “Derek Wilstar”, mentre il nome reale era Warwick… forse un errore di battitura dei pakistani… una strana sensazione gli diceva che qualcosa non tornava, c’era qualche particolare della vicenda che non era come avrebbe dovuto. Jack continuava a non capacitarsi di come fosse stato possibile che uno dei migliori agenti dell’antiterrorismo avesse fatto saltare la propria copertura facendosi ammazzare come un pivellino…
…decise di approfondire la questione, alzò la cornetta del telefono e compose il numero degli “affari interni”… gli rispose una voce femminile estremamente sexy: -“Parla Jack Manganelli dell’antiterrorismo…”
-“In cosa posso esserle utile detective?”
-“Vorrei avere accesso al curriculum dell’agente Derek Warwick se possibile, si tratta di una copertura saltata…”
-“Vedrò di fare il possibile per poterle procurare il codice di accesso telematico, lei mi dovrebbe inviare una mail con la richiesta…
-“La mando subito… veda di non farmi perdere troppo tempo…!
Una volta riagganciato cercò di immaginare la donna che aveva risposto… gli venne in mente che ormai erano mesi, se non anni che non si faceva una bella scopata! Ripensò alla serata trascorsa con suo figlio… poi aveva optato per Hooters… quelle bellissime cameriere in bikini. Peter era rimasto affascinato, in fondo si stava avvicinando all’adolescenza e non aveva smesso di sbirciare fra le scollature delle ragazze che servivano ai tavoli. Dal canto suo Jack, che in fatto di morale sessuale era piuttosto libertario, non aveva nascosto una certa soddisfazione nel constatare che suo figlio era interessato alle donne! Sapeva che avrebbe dovuto discutere a lungo con la sua ex moglie e forse, inconsciamente quello era stato un dispetto rivolto proprio a lei che, come tutte le madri era piuttosto gelosa del figlio maschio.
Mentre era assorto in quei pensieri sentì bussare alla porta, un agente si affacciò: -“Ci sono visite Jack, faccio entrare?”

Rizzi si trovò davanti il mastino conosciuto a Camp Derby, gli strinse la mano vigorosamente: -“Piacere di rivederti…”
-“Il piacere è mio, sono contento di poter lavorare con te… ci prendiamo un caffé?”
L’ispettore non fece complimenti e fu costretto a trangugiare quella sbobba obbrobriosa, lui amante del buon caffé fatto con la moka…
…discussero del più e del meno anche se entrambi gli sbirri non vedevano l’ora di rimettersi al lavoro, avevano un sacco di cose da dirsi e probabilmente non sarebbero rimasti fermi a Los Angeles per molto…
…Jack offrì a Rizzi ospitalità a casa sua, dopo aver meditato a lungo aveva deciso che sarebbe stata la cosa migliore per far risparmiare il collega italiano. Dopo uno scambio di opinioni sull’Italia, i due poliziotti decisero di mettersi davanti al computer… alla fine della giornata Jack si era offerto di portare Rizzi a fare un giro della città, ma prima sarebbe stato bene iniziare a ricomporre i pezzi dell’indagine…

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Massimo Mangani – Altri Lavori

Immagine di http://www.flickr.com/photos/cups/

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